Case in legno ed emissioni di CO2

Negli ultimi anni chi si interessa di sostenibilità ha spostato la propria attenzione verso le case in legno, interessandosi – tra le altre cose – alle emissioni di CO2.

Le case in legno si distinguono infatti per essere perfettamente rappresentative del concetto di casa ecologica.

I valori crescenti delle emissioni di anidride carbonica hanno portato a un sempre maggiore interesse per le abitazioni ecologiche: questo perché anche grazie alla bioedilizia è possibile intervenire sulle cause del cambiamento climatico.

Ma in che modo l’uso del legno nell’edilizia può contribuire alla diminuzione di CO2?

Il legno, materia prima rinnovabile

La questione della gestione delle foreste è cruciale quando si parla di sostenibilità dei processi di produzione del legno.

Affinché il legno possa essere effettivamente definito risorsa rinnovabile, la sua produzione e lavorazione devono essere sostenibili. In tal senso, anche la gestione delle foreste deve essere considerata parte del processo di produzione.

Bisogna fare in modo che la produzione del legno non causi il depauperamento e l’esaurimento delle foreste. È per questo necessario attuare pratiche di rimboschimento sostenibili ed effettuare una selezione controllata degli alberi da cui ottenere il legno.

Solo così sarà possibile garantite la continuità della produzione di legno senza mettere in pericolo l’ecosistema.

Case in legno e sequestro di CO2

Il processo della fotosintesi fa sì che gli alberi assorbano CO2 dall’atmosfera durante la loro crescita. In questo modo il carbonio rimane per così dire intrappolato nel legno anche dopo la sua trasformazione in materiale da costruzione.

È per questo che ogni metro cubo di legno utilizzato per costruire una casa rappresenta una quantità significativa di CO2 sequestrata. Tutto ciò ha ovviamente un effetto sull’ambiente, poiché contribuisce a ridurre la concentrazione di gas serra nell’aria.

Le case in legno, quindi, grazie al sequestro del carbonio potenziale, mantengono il carbonio immagazzinato nel legno per periodi molto lunghi, per decenni  se non addirittura per secoli.

Il legno utilizzato continuerà a fungere da serbatoio di carbonio per tutta la durata della vita dell’edificio, contribuendo in modo positivo alla lotta contro il cambiamento climatico.

Tutto ciò, ovviamente, a patto che la casa non sia a un certo punto distrutta o incenerita, poiché questo porterebbe alla liberazione di quantità importanti di CO2.

CO2 ed efficienza energetica

Un altro fattore che fa sì che le case in legno contribuiscano alla riduzione delle emissioni di CO2 risiede nell’alta qualità degli isolamenti.

Il legno ha già di per sé proprietà isolanti superiori rispetto a materiali da costruzione come cemento e acciaio, ma un isolamento termico efficiente riduce ulteriormente la necessità di riscaldamento e raffreddamento e questo consente di usare meno energia durante il ciclo di vita dell’abitazione.

Il minor consumo di energia si traduce in minori emissioni di CO2, soprattutto se l’energia proviene da fonti fossili.

Senza contare che la maggior parte delle case in legno progettate oggi sono dotate di pannelli solari e sistemi di riscaldamento geotermico. L’utilizzo di tecnologie energetiche rinnovabili contribuisce a sua volta a ridurre l’impatto ambientale di queste costruzioni, rendendole di fatto ancora più sostenibili poiché funzionali alla produzione di energia pulita.

Riduzione materiali e rifiuti

Quando si costruisce in edilizia tradizionale si ha spesso uno spreco notevole di materiali. Questo non avviene quando si utilizza il legno, poiché la modularità e la versatilità delle strutture in X-LAM consentono lavorazioni più efficienti.

Allo stesso modo, si ha una riduzione notevole dei rifiuti che si ottengono in seguito alla demolizione di case in legno rispetto a quelli derivanti da demolizioni di edifici tradizionali. I sistemi costruttivi attuali permettono infatti di recuperare e riutilizzare il legno, e questo porta inoltre a una minore domanda di nuove materie prime e alla creazione di un’economia circolare.

Tutto ciò si traduce ancora una volta in una riduzione delle emissioni di CO2, per via del minore impatto ambientale dell’estrazione e del trasporto di questi materiali.

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